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A passi sospesi
Elena Ghielmini
2002
52 pp.
20 Fr./ 00 Euro
Collanaédo

È facile e acuto il tormento del difficile parlare esteso dei testi di Elena Ghielmini, perché impossibile è il farlo senza incorrere nell’uso del controcanto, nella rapina esplicita delle sue parole, irrealizzabile trovarne di più perfette - da una all’altro lato calamitate – compatte e rarefatte, pennellate come verdi che si rincorrono diversi fra loro, rapidi svelamenti di verità in punto di confine, tra la superficie del mondo e gli abissi interiori.
Il certo senza forse è il facile credere che le sue siano parole invero calamitate sulla pagina bianca per una effimera magia dell’acqua e dell’aria, come una composizione di petali che insieme formano corolle sempre nuove e sempre lievi, e che siano il frutto di magie di fantasmi che il solco (la penna) smuove, quasi incontro dell’incanto di onde silenziose ove il profumo dell’essere, piano penetra lo strato sottile di flauti rapiti.
Il certo senza forse è il magico del suo giardino fatto di cielo e di voli intensi.
Il certo senza forse è questo: il verseggiare di Elena Ghielmini è vicino al vivo e al vero e lieve lo si può ascoltare, viva luce, come il primo giorno, luce senza fonte, luce pura. La sua è la fiaba dell’alto, del largo e del vivo.

Franca Cleis, dalla prefazione

disegni di Giorgio Guglielmetti

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